cosa e' il cohousing?

UN BREVE VIDEO PER SPIEGARE COSA E' IL COHOUSING

Leggi il testo della proposta di legge: LINK

HousingLab e Homers hanno elaborato, grazie ad una ricerca congiunta, la seguente Mappa dei cohousing in Italia, che è aggiornata al 2022.

abitare collaborativo

I vantaggi dell’ABITARE COLLABORATIVO sono moltissimi ed afferiscono sia alla sfera individuale che collettiva producendo impatti positivi sulla società e sul territorio in cui viviamo. Parliamone, divulghiamo, collaboriamo a diffondere queste pratiche in particolare tra cittadini e pubbliche amministrazioni.

E’ oramai ampiamente dimostrato che l’abitare collaborativo nelle sue diverse dimensioni di cohousing, coliving ed ecovillaggi migliora la qualità della vita perché semplifica la conciliazione vita-lavoro nella nostra quotidianità grazie alla “progettazione partecipata” di comunità intenzionali in cui, l’alternanza di spazi privati e ambienti comuni, agevolano le persone ad avere uno stile di “buon abitare” che riduce le spese, migliora fiducia e collaborazione reciproca e attiva forme di solidarietà ed aiuto vicendevole. Esattamente l’opposto dell’isolamento o della conflittualità che caratterizzano la “bassa qualità di vita relazionale” sperimentata dai molti che oggi vivono sia in condominio che in residenze private ad alto comfort abitativo.

Esperienze straordinarie

Questi modelli abitativi sono già ampiamente apprezzati e consolidati in molti paesi del mondo, a partire dal Nord Europa, come testimoniano coloro che vivono meglio (anche da oltre 50 anni) grazie a questi stili di vita. Poiché l’obiettivo di questo sito è divulgare e far conoscere a più persone possibili che si può vivere meglio, più sicuri e sereni, abbiamo visitato alcune delle realizzazione esistenti in Europa e in Italia ed abbiamo anche tradotto e sottotitolato (in italiano) alcuni video che facilitano la concreta comprensione dell’abitare collaborativo. L’invito è quindi di fare un comodo viaggio virtuale nella sezione Esperienze in home page, non prima però di aver condiviso alcune riflessioni più generali e contestuali che aiutano a capire come questo fenomeno porti ad una migliore coesione sociale perché attiva i talenti individuali e li trasforma in capitale umano. Non solo, conduce ad una maggior consapevolezza della qualità di vita che possiamo e vogliamo avere in questo periodo storico. Mai, prima d’ora, siamo mai stati così “globalizzati” e così “interconnessi” e tuttavia ciò che più percepiamo sono soprattutto le paure i disagi e l’isolamento che ci rendono più fragili ed esposti a malattie sempre più psicosomatiche. Chiusi nei nostri appartamenti che “appartano” siamo sempre più soli anche quando viviamo in famiglia. In questa nazione che invecchia ed impoverisce, la povertà relazionale è il fenomeno sociale in maggior crescita!

La buona notizia è che comunque c’è un cambiamento in corso e bisogna saperlo cogliere. E’ un cambiamento epocale che risponde all’incombente fenomeno dell’impoverimento della classe media e dell’invecchiamento della popolazione che modificherà gli attuali modelli abitativi per la terza età (Case di riposo, badanti ecc.).

  • Il nostro obiettivo è realizzare progetti di abitare collaborativo (in Cohousing, Coliving ed Ecovillaggi) soprattutto, ma non solo, in Trentino Alto Adige.
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i nostri valori

 Come si può leggere anche nei libri “Cohousing l’arte di vivere insieme“, “Vivere Insieme” e “L’abitare condiviso“, stanno nascendo progetti ovunque. Questa ricerca sulla visione dei nuovi modelli abitativi nel 2040 (link qui) ci conferma che siamo nel bel mezzo di grandi cambiamenti in cui da un lato, aumentano le tensioni, la disaggregazione e le guerre ma, dall’altro, emergono nuovi modelli di economia solidale e, a livello planetario, di una sharing economy (lo scambio reale di beni e servizi agevolato anche dalle piattaforme digitali).

Crediamo nella crescita personale individuale che si alimenta nelle *comunità intenzionali* e porta ad agire per avere un impatto benevolo e universale sul nostro pianeta. Solo così possiamo davvero sentirci liberi e al contempo protetti e sereni. * Questi sono i nostri valori*. Partecipare a questo cambiamento comporta un impegno personale e professionale che spazia su molti fronti. Da sociologa, ricercatrice formatrice e cittadina attiva, oltreché divulgare e far conoscere l’abitare collaborativo con conferenze e seminari, sono coinvolta nella definizione di una adeguata normativa locale e nazionale, nella partecipazione agli eventi organizzati dalle reti nazionali RIVE, Housinglab e BuonAbitare ed internazionali come GEN e FIC e nel supporto alla formazione di “comunità intenzionali” grazie alla conoscenza dei fondamentali strumenti della Facilitazione CLIPS.

Cinzia Boniatti

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RASSEGNA STAMPA.

LA STAMPA (più sotto: i “LINK” )

Da CORRIERE TORINO, 26 Febbraio 2024

Gli architetti della terza età: altro che casa di riposo, a Rivoli arriva il campus per over 60

Non chiamatela Rsa. La nuova Villa Mater di Rivoli non avrà nulla della residenza sanitaria assistenziale che è stata un tempo. La struttura in disuso diventerà un «senior social housing» per over 60, soli o in coppia, autosufficienti, che potranno affittare mono e bilocali in un «presidio comunitario dedicato alla longevità attiva». È l’esperimento della Fondazione Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo che ha deciso di investire oltre 4 milioni di euro per recuperare il complesso immobiliare di sua proprietà, adibito fino al 2012 a casa di riposo, trasformandolo in un moderno cohousing per «futuri anziani». Il progetto prevede 19 piccole unità abitative private con cucina arredata, con l’aggiunta di grandi spazi comuni come un refettorio condiviso, sale che favoriscono la lettura e l’incontro, lavanderia e portierato sociale. Ma anche l’apertura del parco con alberi secolari alla cittadinanza e di servizi per favorire l’interazione sociale a scala di quartiere con caffetteria e una serra bioclimatica al posto dell’antica orangerie. «Villa Mater sarà una “residenza collaborativa per la longevità — precisa Franca Maino, presidente della Fondazione Ufficio Pio —, ovvero un nuovo modello di residenzialità capace di mitigare la vulnerabilità, la solitudine e il rischio di esclusione sociale legati all’avanzare dell’età». 

Leggi l’intero articolo a questo LINK.

In collaborazione con Confabitare Bat

Il primo Cohousing in Puglia, a Castel del Monte, rivoluziona il concetto dell’abitare.

Da Andrialive, 22 Gennaio 2024.

Un progetto intergenerazionale la cui co-progettazione condivisa permetterà di vivere spazi e tempi condivisi. Tutti i dettagli, compresi costi e tempi di realizzazione, all’interno dell’articolo

Il progetto, che sarà realizzato in c.da Pandolfelli, zona Castel del Monte, così come spiegato dall’ing. Giovanni Di Bari, prevede «25mila m² divisi in: 30 unità monofamiliari poste all’interno di ville bifamiliari con 400 m² di giardino per ogni unità abitativa e 30 m² per ogni cantina e garage privato. I garage saranno accorpati in un’unica zona al fine di liberare le autovetture dagli spazi esterni condivisi. Ciascuna unità prevede una superficie di circa 75 metri quadri, ma essendo poste all’interno di ville bifamiliari sarà possibile rimodularle sulla base di quelle che saranno le esigenze dei soggetti interessati anche su tagli differenti.

Tutti i servizi del cohousing, come l’orto comunitario, la lavanderia, gli spazi per i bambini, la clubhouse, la foresteria, sono stati progettati per soddisfare le esigenze e le priorità della comunità che la vivrà quotidianamente».

Nella progettazione particolare attenzione è stata posta alla sostenibilità sia economica che ambientale: i consumi saranno quasi completamente auto sostenuti perché tutte le unità immobiliari saranno dotate di pannelli fotovoltaici e impianti solari termici».

Circa tre anni per la realizzazione del progetto di Cohousing a Castel del Monte. I costi della singola unità abitativa sono di circa 230mila euro e includono anche la comproprietà di quelli che saranno gli spazi e luoghi condivisi (club house, foresteria, piscina, etc.).

Leggi l’intero articolo a questo LINK.

Da Secondowelfare, 27 Febbraio 2024.

Una residenza collaborativa per la longevità: ecco come sarà la nuova Villa Mater.

Il raggruppamento R3architetti è stato proclamato vincitore del Concorso internazionale “Abitare Villa Mater” indetto da Fondazione Ufficio Pio insieme a Fondazione Compagnia di San Paolo e a Fondazione per l’Architettura/Torino. L’obiettivo del concorso, di cui vi avevamo parlato qui, è la realizzazione di un nuovo modello di residenzialità per la longevità, rifunzionalizzando il complesso immobiliare ottocentesco di Villa Mater a Rivoli, in provincia di Torino, che per anni è stata una casa di riposo. L’Ufficio Pio investirà oltre 4 milioni di euro per trasformare il complesso in disuso in un presidio comunitario dedicato alla longevità attiva per persone over 60. Il nuovo presidio residenziale offrirà soluzioni abitative innovative e spazi per favorire la socialità. In particolare, la futura struttura incorporerà varie aree suddivise tra unità abitative autonome in locazione, spazi e servizi per incoraggiare la socialità tra i residenti, ma anche un parco e spazi aperti al pubblico per favorire l’interazione sociale a scala di quartiere, insediando anche funzioni commerciali – quali ad esempio attività di ristorazione, caffetteria, foresteria – e una animazione sociale e culturale.

 

Leggi l’intero articolo a questo LINK.

Il Nuovo “Decreto Anziani” punta al Cohousing.

25 Gennaio 2024, da Immobiliare.it

Il decreto approvato in Consiglio dei ministri, implementa la Legge 33/2023 dedicata all’assistenza delle persone anziane e prevede stanziamenti per oltre un miliardo di euro per i primi due anni, e introduce una serie di misure innovative per migliorare la qualità della vita degli anziani in Italia.

Il decreto pone le basi per un importante sviluppo nel settore dell’abitare solidale e intergenerazionale in Italia.

Particolare attenzione è rivolta al tema del cohousing, che rappresenta una soluzione abitativa innovativa perché risponde alle esigenze di una popolazione anziana in crescita.

Il decreto prevede due tipologie di coabitazione:

  • senior cohousing: si concretizza in una coabitazione solidale domiciliare per le persone anziane basato su principi di mutualità e condivisione, offrendo un’alternativa sia alla tradizionale residenza per anziani che al vivere isolati nelle proprie abitazioni;
  • cohousing intergenerazionale: mira ad integrare giovani in condizioni svantaggiate e rappresenta una soluzione abitativa innovativa e socialmente responsabile. 

Leggi l’intero articolo, a questo LINK.

Riconoscimento e disciplina delle Comunità Intenzionali

Dicembre 2023, da Terranuova.it

Fin dal 2008 la Rete Italiana dei Villaggi Ecologici (RIVE) e il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Ricerca Etica Interiore e Spirituale (CONACREIS) si sono posti il problema del riconoscimento giuridico delle Comunità Intenzionali laiche al fine di coprire un vuoto legislativo che costringe tali realtà a costituirsi come associazioni (culturali, onlus, aps…) o cooperative andando incontro a problematiche amministrative che spesso non corrispondono alle loro visioni ed esperienze concrete di vita. Una proposta di legge venne allora elaborata dalle due associazioni ed infine presentata alla Camera nel 2010 grazie all’on. Giovanna Melandri (Democratici di Sinistra).

Purtroppo la crisi di governo nell’estate 2022 e la formazione dell’attuale esecutivo ci pone nella condizione di doverla ripresentare. Deputati del M5S hanno confermato la loro disponibilità, nella speranza che si possa trovare l’approvazione anche di parlamentari di altri gruppi, dato che la proposta   di legge, per gli argomenti che disciplina, dovrà passare al vaglio di diverse commissioni prima dell’approvazione in aula.

 

 

Leggi l’intero articolo, che riporta alcuni temi, a mio avviso i più significativi, trattati nei 19 articoli della proposta di legge a questo LINK.

Cohousing Agricolo Andirivieni: condivisione e solidarietà nel verde della campagna vicino a Cuneo

Novembre 2023

Nato dall’idea di quattro giovani, il Cohousing Agricolo Andirivieni mescola l’idea di cohousing con l’agricoltura sociale, l’aggregazione, la rivitalizzazione di comunità e l’inclusione. Il risultato è un progetto a suo modo rivoluzionario che apre nuovi scenari e che non aspetta altro che essere replicato ed esportato anche fuori dal cuneese.

 

Cuneo – C’erano una volta quattro amici, quattro ragazzi che sono cresciuti insieme e che non si sono mai persi nonostante la vita porti spesso a dividere le proprie strade. Quattro “paladini” desiderosi di fare qualcosa per aiutare il resto della comunità. Quella del Cohousing Agricolo Andirivieni è la storia di Beatrice – giurista –, Pietro –grafico –, Maurizio – insegnante e operatore per l’accoglienza – e Paolo, tecnico agronomo. Quattro figure, quattro professioni che insieme costituiscono un team perfetto.

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Invecchiare nel paese più vecchio dell’UE

Novembre 2023

L’invecchiamento della popolazione ha messo in crisi i sistemi pensionistici del mondo occidentale. Ma l’invecchiamento non è soltanto un problema. Gli anziani sono una risorsa, contribuiscono alla sostenibilità delle famiglie, tramandano conoscenza, si occupano dei bambini: l’invecchiamento attivo è fondamentale nelle società europee. Qui lo raccontiamo ed esaminiamo il ruolo dei fondi della Politica di coesione europea nel sostenerlo.
 
LEGGI l’intero articolo a questo LINK

Slow News è il primo progetto italiano di slow journalism. È una comunità che si informa e che ti informaIn Slow News non troverai mai pubblicità. Troverai articoli approfonditi, serie giornalistiche (scoprile qui, se vuoi), commenti brevi sull’attualità se sono argomenti di cui siamo competenti.

L’articolo comprende 4 episodi e la sezione viene aggiornata periodicamente.

Il Cambiamento

dal virtuale al reale.

“Cohousing, l’arte di vivere insieme.”

Articolo di Paolo Ermani. 18 Agosto 2023.

Il piano di chi, vendendoci di tutto, ha fatto del consumismo l’elemento supremo dell’esistenza era chiaro: prima cosa distruggere la comunità. E dobbiamo ammettere che ci sono riusciti … ma c’è chi non si arrende!

Fra i tantissimi progetti di resistenza all’alienazione, si distinguono i tentativi di ricreare comunità e vera socialità.
Uno di questi progetti è il cohousing cioè la scelta di vivere insieme ad altre persone non nello stesso appartamento ma in una modalità abitativa che si sceglie e si progetta insieme, dove ognuno ha il suo di appartamento ma si possono condividere spazi comuni, fare orti collettivi e darsi una mano in mille modi. Tutti aspetti che si ritrovano nell’interessante libro Cohousing. L’arte di vivere insieme di autori vari a cura di Housinglab pubblicato per Altra economia.

«La forza del gruppo permette non solo di godere di più spazio ma anche di attrezzature professionali, come lavatrici e asciugatrici più capienti ed effeicienti, una cucina con affettatrice o impastatrice da chef, oppure una dispensa come quella di un ristorante. A Ecosol per esempio, dove gli acquisti si fanno tutti insieme attraverso un Gruppo di Acquisto Solidale, i prodotti che arrivano dai fornitori vengono stoccati direttamente in una dispensa comune con una cella frigorifera industriale e un congelatore, in cui ognuno ha uno spazio riservato: in altre parole è come fare la spesa sotto casa».

Il testo prosegue facendo riflessioni su quello che scaturisce dalla collaborazione. «Ottimizzare le risorse del pianeta condividendo ciò che si usa poco, come auto, biciclette, lavatrici, asciugatrici, attrezzi e utensili, nei cohousing, grazie agli spazi comuni e allo spirito di collaborazione fra vicini, è davvero semplice».
Poi c’è l’ambito sociale per il quale avere persone vicine fidate è un grande aiuto che contribuisce ad alzare il livello della qualità di vita e abbassare i costi.

E il libro indica anche amministrazioni comunali che si stanno muovendo per censire quali terreni e immobili nel patrimonio comunale possa essere dedicato a progetti di cohousing. Del resto lo abbiamo ribadito tante volte: l’Italia è strapiena di posti abbandonati in città e campagna, che possono essere riportati a nuova vita con progetti di Cohousing o simili. Non serve spostare le montagne o fare miracoli, basta solo attivarsi e con in mano anche ottime guide come questo libro il traguardo è davvero raggiungibile.

Leggi l’intero articolo a questo LINK.

Cinque famiglie giovani per il comune di Canal San Bovo

 

Al fine di cercare di abbassare l’età media(dai 38 del 1970 ai 48 di adesso) e di ripopolare il comune composto da sei frazioni per poco più di 1400 abitanti

Coliving nella valle del Vanoi nel comune di Canal San Bovo, un bando nel 2020 in favore di coppie con età non superiore ai 45 anni, con almeno un bambino e con reddito autonomo, dove veniva offerto l’utilizzo di 5 alloggi a canone zero per 4 anni 

Il video di TGR Trento

Sono cinque appartamenti, in comodato gratuito, messi a disposizione dal Comune per chi voglia fare una scelta di vita diversa: trasferirsi agli 850 metri di quota di Canal San Bovo, nel Vanoi, e diventare parte integrante di questa comunità che in 10 anni ha visto dimezzarsi il numero dei residenti. Requisiti di accesso al bando: non essere residenti nel Vanoi, avere un reddito proprio, avere meno di 45 anni.
In cambio si chiede di diventare parte attiva della comunità, partecipando alla vita sociale e alle iniziative di volontariato.
Il servizio è di Daniela Cuzzolin Oberosler.

Il video della presentazione del progetto del 11  maggio 2021 a questo LINK.

 

Cohousing, ad Albiano prende forma il progetto “Casa dei Banai” con cinque famiglie

Mercoledì 26 Luglio 2023

Un nuovo modo di abitare che coinvolge l’intera comunità e che prevede, per i nuclei familiari coinvolti residenti in alloggi privati, la gestione e la condivisione di spazi comuni con il fine di mutua solidarietà e collaborazione. In 45 avevano risposto al bando, molti anche da fuori provincia.

ALBIANO (Trento). Nei giorni scorsi si è tenuto un momento significativo per la comunità di Albiano: l’amministrazione comunale ha infatti incontrato i cinque nuclei familiari che per 10 anni occuperanno gli alloggi di Casa dei Banai, nell’ambito del progetto di cohousing promosso insieme al Servizio Politiche della Casa della Provincia autonoma di Trento e con il supporto della Fondazione Demarchi.

Il sindaco di Albiano, Martino Lona, e l’assessore alle politiche sociali, Isabella Ravanelli, nonché la dirigente del Servizio Antonella Rovri e la ricercatrice di Fondazione Demarchi Valentina Chizzola, hanno salutato le famiglie che hanno deciso di trasferirsi ad Albiano e sperimentare un modo di abitare innovativo, che prevede il coinvolgimento dell’intera comunità. All’incontro erano infatti presenti molte delle associazioni insediate nel territorio comunale con cui i cohousers inizieranno a prendere contatti e collaborare.

Il Comune di Albiano nel giugno 2022 ha approvato il bando di selezione dei futuri inquilini di “Casa dei Banai”, un edificio ristrutturato con il contributo della Provincia. Il bando ha suscitato un forte interesse anche a livello nazionale tanto che la maggior parte delle 45 domande presentate proveniva proprio da fuori provincia.

Leggi l’intero articolo a questo LINK

Hanno provato l’avventura del co-housing

Mercoledì 12 aprile 2023

 Traduzione a cura di Rosine Ven

 

A due passi dal centro storico di Nantes in Francia,
un gruppo di recenti anziani hanno scelto di vivere insieme,
al prezzo di un affitto moderato e di risate numerose.

Il simbolismo è potente: trasformare un luogo di reclusione, l’ex carcere di Nantes, in uno spazio aperto che propone alloggi sociali, una crèche e un teatro oltre a due appartamenti condivisi per anziani… Questo esperimento unico è nato da un’idea di Nantes Métropole Habitat e dall’associazione Loki Ora (che significa “Vivere insieme” in Maori).

Situato a pochi passi da tutti i servizi, il progetto è stato concepito per promuovere la loro autonomia e la convivialità. “L’idea era quella di rispondere alla voglia espressa dagli anziani di trovare un equilibrio tra assistenza reciproca e indipendenza”, ci spiega Aéla Tardivel, incaricata delle relazioni senior presso l’associazione.

La formula vincente

Ogni appartamento dispone di camere da letto private – con bagno e dressing – e di una grande stanza comune che si apre su una terrazza di 25 m². “Con questa soluzione si torna a casa sapendo che qualcuno ci aspetta“, dice Brigitte, 62 anni. Dopo una rottura, questa donna di Nantes non voleva più vivere con un coniuge.

Tuttavia, non voleva rimanere da sola “con la sensazione che la sua vita fosse ridotta su se stessa”. Così si è messa in contatto con Loki Ora, che si è offerta di aiutarla a creare un co-housing con Marie, 75 anni, e Frédéric, 72 anni. “Anche se abbiamo un carattere indipendente, ci prendiamo cura l’uno dell’altro, così non c’è il rischio di lasciarsi andare o di affrontare da soli i problemi di salute o i colpi della vita”, sorride questa ex-educatore educativa nel pubblico. Un altro vantaggio: “Non mangio più qualsiasi cibo. La mia salute fisica e psicologica è migliorata.”

Aprirsi agli altri

è idilliaca la convivenza? Non è sempre facile accettare le piccole abitudini dell’altro. Ognuno fa la sua parte. I coinquilini sono aiutati dall’associazione Loki Ora, che organizza una volta al mese delle sessioni di “consulenza domestica” con l’aiuto di una psicologa. “Ci insegna a capire meglio i nostri bisogni e i nostri limiti. Questo ci aiuta a migliorare le nostre capacità relazionali. Non è cosa da poco avere la sensazione di guadagnare capacità in una fase della vita in cui si tende a parlare di perdita e declino“, osserva Brigitte. Di fronte alla scelta di rimanere a casa con la paura dell’isolamento o di trasferirsi in una casa di riposo, condividere un appartamento con altri senior è un’alternativa gioiosa che apre il cuore delle persone.

Trovare il suo co-housing

Per condividere il suo spazio o lavorare con altra gente su un progetto più adatto alla sua età e ai suoi desideri, esistono numerosi siti rivolti agli anziani che desiderano trovare un coinquilino o avviare un appartamento condiviso. Oltre a pubblicare annunci, offrono tutta una serie di servizi per aiutarvi: una guida, un esempio di statuto operativo, workshop, assicurazione sulla casa, ecc.

Propone di creare alloggi condivisi per i pensionati nelle zone rurali.

I suoi progetti incoraggiano a invecchiare bene in alloggi partecipativi.

L’articolo originale in francese a questo LINK

 

Dal giornale “Il Messaggero” del 6 Marzo 2023.

Click sull’immagine per leggere l’articolo.

Homers ’s Post su Linkedin, gennaio 2023

 

Sono diversi anni che Homers con la sua attività di sviluppo di cohousing vuole favorire la transizione in chiave sostenibile delle città in cui viviamo. Lo stesso approccio è condiviso dal nostro partner Cohousing Trentino per cui #comunità, #ecologia, #economia_circolare e #partecipazione diventano le parole chiave per attivare progetti sperimentali in cui la #comunità_abitativa si fa anche #comunità_energetica. Leggi l’intervista a Cinzia Boniatti, co-fondatrice di Cohousing Trentino, sulla rivista Terra Nuova Edizioni in cui la giornalista Cristina Diana Bargu fa il punto della situazione del Cohousing in Italia, invitando i lettori a consultare la mappatura aggiornata al 2022 realizzata da Homers e Housing Lab. Speriamo che, grazie a questa solida rete di partner, #solidarietà e #risanamento_energetico diventino sempre più una prassi per delle politiche di #rigenerazione_urbana diffuse sull’intero territorio nazionale. #community #cohousing #green #sustainable #collaborativehousing #architecture #PNRR #realestate #transiozioneverde #transizioneecologica Homes4All Srl Società Benefit BCorp Brainscapital Srl Società Benefit Acmos Camera di commercio di Torino Torino Social Impact 

Articolo su Linkedin QUI.

Terra Nuova, gennaio 2023

l’Adige 31 Agosto 2022

La comunità energetica può generare risorse per fare comunità intenzionali di Cohousing

Rivista Terra Nuova n. 379 Febbraio 2022, pag. 59.

I LINK

Cohousing ad Albiano, prorogata la scadenza al 30 settembre 2022. LINK.
 
Cohousing: il futuo dell’abitare collaborativo urbano in Trentino. Intervista a Cinzia Boniatti su TerraNuova, Gennaio 2022. LINK.
 
Meglio un castello da ammirare o un Cohousing da vivere?: LINK.
 

L.P. sull’handicap in materia di “abitare sociale”: LINK

Progetto CoHOUSING-TRENTINO. Agenda 2030 della Provincia Autonoma di Trento: LINK

Archivio della rassegna stampa fino al 20 ottobre 2021 dal sito cinziaboniatti.it. Click QUI.